Avvento 2019

Questa pagina verrà aggiornata ogni Domenica di Avvento

In comunione con la nostra Diocesi, quest’anno per vivere l’Avvento ci lasceremo condurre e provocare da un passaggio tratto dal messaggio di papa Francesco per la giornata mondiale di migranti e rifugiati, da cui è stato scelto lo slogan: PRIMA gli ULTIMI. “Gesù Cristo ci chiede di non cedere alla logica del mondo che giustifica la prevaricazione sugli altri per il mio tornaconto personale o quello del mio gruppo: prima io e poi gli altri! Invece il vero motto del cristiano è “prima gli ultimi!” Aprirsi agli altri non impoverisce, ma arricchisce, perché aiuta ad essere più umani, a riconoscersi parte attiva di un insieme più grande e a interpretare la vita come un dono per gli altri, a vedere come traguardo non i propri interessi, ma il bene dell’umanità”. L’obiettivo è sensibilizzare le nostre comunità alle tante forme di fragilità, esclusione, solitudine, povertà … in modo che se ne sentano responsabili e implicate nella ricerca delle varie soluzioni.

Il Consiglio pastorale ha proposto che per le domeniche di Avvento siano alcuni suoi membri a offrire all’intera comunità qualche pensiero di riflessione per vivere più intensamente questo tempo speciale di preparazione al Natale. Ecco la PRIMA puntata, per la prima settimana di Avvento

1^ Settimana

L’attesa di una persona cara non dovrebbe lasciarmi indifferente: voglio riscoprire l’importanza di questo tempo di attesa, oggi comincia il mio Avvento. Ho bisogno di una parola che mi dia la forza per colmare le mie lacune, che mi dia slancio per abbattere quei muri che ho costruito dentro il mio cuore. Parto con tanta voglia di lasciarmi i giorni più bui alle spalle, parto con entusiasmo per questo cammino verso il Natale e cosa mi trovo davanti? Sembra un vangelo che al primo impatto di positivo abbia davvero poco e più che la carica sembra regnare il pessimismo, la paura, la minaccia. E’ questo il mio prepararsi al Natale? Avrei preferito trovare altre pagine che mi parlino di speranza, di salvezza, di perdono, di miracoli. Mi ritrovo invece un diluvio che travolge tutti, un Figlio dell’uomo che viene e che fa distinzioni ed un ladro che scassina la mia casa. E penso a qualcosa a cui aggrapparmi per dare una contemporaneità a queste parole… sono io così diverso, sono io più bravo di quegli uomini che al tempo di Noè non seppero cogliere, ascoltare il pericolo che stava per arrivare?

Erano così presi dalle loro quotidiane azioni che non badarono ad altro…però li capisco e non riesco a fargliene una colpa. E’ così sottile la linea che divide tutto ciò che mi serve per vivere e tutto ciò che è la mia vita: ho tanti mezzi a disposizione per arricchirla (anche dal punto di vista economico) e diventa stimolante ottenere sempre di più, avere ambizioni per garantirmi una stabilità e al tempo stesso realizzare qualche progetto, piccolo o grande che sia. Nemmeno questo può essere una colpa, ma rischia di diventarlo il modo in cui lo posso fare. Essere imprenditori della propria vita è un dono che viene dato a tutti nella stessa maniera e ci sono valori che non dovrebbero mai mancare nel vivere quotidiano. Solidarietà, onestà, attenzione verso gli altri, il vedere il “diverso da noi” non come un pericolo ma come un arricchimento nella nostra vita, l’uso ed i toni del linguaggio nelle varie forme di comunicazione, togliere il superfluo, la condivisione, il dare il giusto tempo-spazio ed importanza a tutte le cose, la sostenibilità nei miei comportamenti nel rispetto della natura. Se ogni pallina che appendo al mio albero di Natale avesse questi valori, quanto splenderebbe l’albero della mia vita!

Non devo dimenticarmi di quel Noè e per questo è necessario saper riconoscere tutti i segnali che la vita mi dà e non adagiarmi alla realtà.

Quanto è presente Dio nelle mie scelte? Quanto lo coinvolgo? Cerco un Dio che sia un mio compagno di viaggio o cerco un Dio che sappia risolvere i mie problemi o esaudire i miei desideri?

Cerco un Dio che asciughi le mie lacrime e ferite oppure un Dio a cui dare la colpa quando qualcosa non va nella mia vita? La vita fa così presto ad assumere un colore diverso: non manchino mai tra le mie dita il colore della fede, della speranza e della carità. Adesso forse mi è più facile capire quelle che in un primo momento vedevo come delle distinzioni, delle preferenze. Mi sono preoccupato tanto dei parametri e delle regole con cui il Figlio dell’uomo farà le sue scelte ma è tutto così chiaro. Ancora una volta assaporo il profumo della libertà nel mio agire, ma non devo perdere di vista l’essenzialità della mia vita.

“Non tutto ciò che è libero è verità, ma tutto ciò che è nella verità ti rende libero”. Sarò giudicato sull’amore verso il prossimo e dovrò rendere conto delle mie azioni: non vivo con ansia tutto questo. Non voglio sperare di essere lasciato ma di essere preso e non mi fa paura non sapere in quale giorno il Signore verrà… Quando attendo un ospite cerco di far trovare la mia casa in ordine, pulita, profumata, con tutte le cose sistemate e al proprio posto. Se quotidianamente regna il disordine tutto diventa più complicato; immagino il disagio e l’imbarazzo se la visita arriva all’improvviso. Ma se i miei occhi, le mie orecchie ed il mio cuore sono sempre aperti, può esserci si qualcosa da sistemare, ma non si tratta di un ‘impresa impossibile per le mie forze. Ecco allora che la paura per l’arrivo di un ladro si trasforma nel vivo desiderio di uno che aspetta che torni a casa una persona amata dopo una giornata di lavoro, di scuola, da un lungo viaggio.. Ti sto aspettando, ho bisogno di vederTi, di sentirTi, di parlarTi, di donarMi. Ecco cosa mi aspetta in questo Avvento: mi sembra di essere all’inizio di un sentiero in montagna, dove ho appena lasciato la mia macchina in un comodo parcheggio ed ora mi appresto a fare la mia passeggiata..

Destinazione il mio Natale. Come sarà questo cammino? se sarò allenato sentirò meno la fatica e la salita, se seguirò le indicazioni avrò meno rischio di perdermi ed eviterò strade più lunghe.

Il tempo in montagna sarà una grossa incognita, ma aspetterò il momento più opportuno per partire e se al mio arrivo qualche nube ostacolerà la visuale, aspetterò che passino. Ci vorrà del tempo, e dovrò conoscere anche la paura del buio della notte; aspetterò il sole sorgere e quando i suoi primi raggi daranno vita ad un nuovo giorno, io sarò sopra il monte ad ammirare il panorama davanti a me. Se vuoi andiamo assieme…

2^ Settimana

Siamo alla seconda domenica di Avvento, la parola di Dio ci mette difronte a delle scelte che hanno sapore di libertà. “Lo darai alla luce” … sono le parole dette dall’angelo Gabriele a Maria. Maria è stata scelta da Dio per essere la madre di Gesù, quando ancora era giovane, pur essendo piccola e povera. Lei sa di essere nella condizione di “serva”, ed è proprio con questo nome che accoglie la richiesta dell’angelo. Noi possiamo chiamare Maria la “Madre di Dio”. Maria nasconde un mistero, la sua figura non richiama solo ad una madre, affettuosa con il suo figlio, Maria è madre ma ancora di più è la casa di Dio è la carne in cui il cielo è contenuto. Guardando a Lei e restando in sua compagnia tutti i nostri pensieri li rivolgiamo a Dio Padre perché ci aiuti nei giorni tristi, e sorrida con noi quando siamo nella gioia. Avvento è arrivare alla grotta dove tutti ci sentiamo uguali, dove Gesù è luce, Gesù è vita, Gesù è amore anche per noi!

3^ Settimana

Giovanni aveva una sua idea di come doveva presentarsi “Colui che doveva venire” e senza dubbio è rimasto sconcertato da Gesù che non corrispondeva ai suoi criteri messianici. I contemporanei di Gesù e di Giovanni immaginavano diversi tipi di Messia e gli apostoli stessi hanno avuto bisogno di tempo per comprendere che Gesù era veramente il Messia atteso. Giovanni è preso dal dubbio: “Sei tu colui che deve venire o dobbiamo aspettare un altro?”. Gesù risponde: “Andate e riferite ciò che udite e vedete”. Ascoltate la sua Parola, osservate le sue Opere, preferendo gli ultimi: ciechi, zoppi, lebbrosi, sordi, morti … A questi Gesù è mandato, e da questi è riconosciuto Messia, salvatore, liberatore. A questo Messia che privilegia gli ultimi vogliamo fare più spazio e dare più ascolto in questo Natale.

4^ Settimana

Rileggendo il Vangelo di Matteo, ciò che ci colpisce è la figura di Giuseppe, uomo giusto, verso la Legge di Dio, ma anche verso Maria, sua promessa sposa. Egli infatti, decidendo di ascoltare l’Angelo Gabriele, conferma la sua fede in Dio, prendendo con sé Maria e il Bambino che porta in grembo. In preparazione a questo Natale, anche noi vogliamo imitare Giuseppe che è disposto a rivedere i suoi progetti e le sue aspettative per fare spazio al disegno di Dio. “Giuseppe fece come gli aveva ordinato l’Angelo”. Così si adempie la Parola del Signore.