Domenica 24 Marzo : San Teodoro Studita

Eccoci quindi arrivati alla santa e grande settimana in cui si compiono le sofferenze di Cristo e nuovamente impariamo in cosa, quante volte, quando e a qual punto si è abbassato per noi il Signore di gloria (1 Co 2,8), nostro Dio e nostro creatore. In verità siamo illuminati interamente quando di tutto ciò ci impregniamo una volta ancora.

Infatti quale anima di pietra non è presa da compassione e non si lascia commuovere quando vede che il Signore è consegnato da un discepolo dalle mani empie (cfr. At 2,23)? Egli è legato dai soldati, condotto davanti a un tribunale. E’ condannato; lui, la verità, si sente chiamare impostore e ciarlatano (cfr. Mt 27,63), lui, il salvatore di tutti, è schiaffeggiato e sopporta; lo coprono di sputi e non si difende; per deriderlo gli pongono sul capo una corona di spine e lui non riduce in cenere coloro che lo oltraggiano così; lo rivestono di un mantello scarlatto come un re e, come un malfattore lo flagellano. Infine è crocifisso, trafitto con una lancia. Prova la morte, lui che è la vita di tutti. E presto risorge, risollevandoci dalla caduta, e ci rialza per un destino di immortalità.

(…) Che cosa ti offriremo, poiché nella tua infinita bontà ci hai considerati di così grande valore, lungi dal disprezzare la tua creatura perduta, e sei venuto a salvarci con un estremo, indicile abbassamento? E così ci hai resi forti e ci hai salvati. Con le nostre labbra di peccato e indegne, ti offriamo tutta la lode e l’azione di grazie di cui siamo capaci. Il tuo esempio siamo caldamente pregati di cercare d’imitarlo, di conformarci ad esso nelle cose grandi e importanti e pure prenderlo a modello nelle cose piccole e servili. E’ così infatti che si rendono grazie degnamente.