Domenica 26 Dicembre : Sant’Agostino

Non sono fallaci le parole rivolte dall’angelo a Giuseppe: “Non temere di accogliere Maria tua sposa”( Mt 1,20). (…) Non era venuto meno né era falso il titolo di sposa, poiché la Vergine era ancora più santamente e meravigliosamente cara a suo marito per il fatto che era divenuta madre senza l’intervento del marito, ma a lui fedele. A motivo di questo fedele matrimonio entrambi meritarono di essere chiamati i genitori di Cristo: non solo lei fu chiamata madre, ma anche lui, in quanto sposo di sua madre, fu chiamato suo padre; era sposo e padre nello spirito, non nella carne. Tuttavia, sia Giuseppe, padre soltanto in spirito, sia Maria, madre anche secondo la carne, furono entrambi i genitori della sua umiltà non della sua grandezza, della sua debolezza non della sua divinità. Non mentisce, infatti, il Vangelo, dove si legge: “ Sua madre gli disse: Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco tuo padre ed io addolorati ti cercavamo”.

Ma Gesù per mostrare di avere oltre ad essi un altro Padre, che lo generò senza il concorso di nessuna madre, rispose: “Perché mi cercavate? Non sapevate che io debbo occuparmi delle cose del Padre mio?” E di nuovo, perché non si credesse che con quelle parole li rinnegasse come genitori, l’evangelista continua dicendo: “Ma essi non compresero la parola che aveva detto loro. E discese con loro e ritornò a Nazareth ed era loro sottomesso”. (…)  Perché dunque si sottomise ad essi che erano molto al di sotto della condizione divina, se non perché annichilò se stesso prendendo la condizione di servo (Fil 2,7), di cui essi erano i genitori? Se non fossero stati uniti da un vero matrimonio, pur senza l’unione della carne, certamente non sarebbero entrambi neppure genitori della condizione di servo.

Prendiamo dunque a partire da Giuseppe la genealogia di Cristo: sposo nella castità, è padre anche in questo modo. (…) Direte che non ha  generato Gesù secondo l’opera della natura? Ma Maria stessa l’ha forse concepito secondo l’opera della natura? Ebbene: ciò che lo Spirito ha operato, l’ha fatto per tutti e due insieme. Infatti Giuseppe secondo Matteo (1,19), “era giusto”. Erano giusti, sposo e sposa. Lo Spirito  Santo ha riposato nella loro comune giustizia, e ha dato un figlio a ambedue.