Giovedì 4 Marzo 2021 : Commento San Nerses Snorhali

Come il ricco che amava la vita dei piaceri,
ho amato i piaceri effimeri,
con questo mio corpo animale,
nei piaceri di questo insensato. (…)

E della somma di così grandi benefici
che mi hai dato gratuitamente,
non ti ho reso neppure la decima
presa dai tuoi stessi doni.

Anzi, tutto ciò che era sotto il mio tetto
accumulato dalla terra, dall’aria e dal mare,
i tuoi benefici innumerevoli,
credevo che fossero mia proprietà.

Di tutto ciò non ho dato nulla ai poveri
E nulla ho messo da parte per le loro necessità:
né cibo per la persona affamata,
né coperta per il corpo nudo,
né alloggio per l’indigente,
né casa per lo straniero,
né visita al malato,
neanche cure per i prigionieri (cf Mt 25,31 seg).

Non mi sono rattristato per il dolore
Dell’uomo addolorato a causa di quanto gli accade;
Non ho condiviso neppure la gioia dell’uomo felice,
anzi, ho bruciato di gelosia nei suoi confronti.

Sono tutti altri Lazzaro (…)
Giacciono fuori, davanti alla mia porta (…)
Ed io, sordo alla loro voce,
non ho dato loro neppure le briciole della mia tavola. (…)

I cani della tua Legge fuori
li consolavano almeno con la lingua;
ed io che sentivo il tuo comandamento
con la lingua ho ferito chi ti assomiglia (Mt 25,45). (…)

Ma dammi fin da quaggiù di pentirmi,
perché faccia penitenza dei miei peccati (…)
Affinché queste lacrime spengano
la fornace ardente dalle fiamme brucianti. (…)

E al posto del comportamento di un uomo senza misericordia,
fissa nel profondo del mio cuore la pietà misericordiosa,
affinché, usando misericordia al povero,
possa ottenere la tua misericordia.