Martedì 26 Dicembre : San Fulgenzio di Ruspe

Ieri abbiamo celebrato la nascita nel tempo del nostro Re eterno; oggi celebriamo la lotta vittoriosa del suo soldato… Il nostro Re, l’Altissimo, venne per noi umile, ma non poté venire a mani vuote. Infatti portò ai suoi soldati il più grande dono. Non solo li ha coperti di ricchezze, ma ha dato loro una forza invincibile per combattere. Portò il dono della carità, che conduce gli uomini a condividere la vita di Dio…

La carità che fece scendere Cristo dal cielo sulla terra, innalzò Stefano dalla terra al cielo… Stefano quindi, per meritare la corona che il suo nome significa, aveva per arma la carità e con essa era certamente vincitore. Per amore di Dio non cedette ai suoi nemici; per amore del prossimo pregò per quanti lo lapidavano. Con la carità confutava gli erranti perché si ravvedessero; con la carità pregava per gli assassini perché non fossero puniti. Sostenuto dalla forza della carità vinse Saulo che infieriva, e meritò di avere compagno in cielo colui che ebbe in terra persecutore. La stessa carità santa e indefettibile desiderava conquistare con la preghiera coloro che non poté convertire con le parole… Ed ecco che ora Paolo è felice con Stefano, con Stefano gode della gloria di Cristo, con Stefano esulta, con Stefano regna. Dove Stefano, ucciso sotto gli occhi di Paolo, lo ha preceduto, là anche Paolo è arrivato con l’aiuto delle preghiere di Stefano.