Mercoledì 22 Marzo : Beato Maria Eugenio di Gesù Bambino

L’obbedienza è una virtù che unisce l’uomo a Dio sottomettendolo alla volontà divina, manifestata da Dio stesso o da suoi rappresentanti. Di questa virtù si è potuto dire che è quasi teologale. Infatti si collega alla virtù della giustizia che ci fa rendere a Dio quanto gli è dovuto. Dio ha diritti superiori su noi che siamo sue creature. Sottomettersi al suo buon volere ed eseguire in tutti i dettagli la missione che ci ha affidata sono per noi un dovere impostoci dalla sua assoluta sovranità.

Del resto il progetto alla cui attuazione ci chiede di lavorare è infinitamente sapiente. deve procurare sia la gloria di Dio che la nostra felicità. Non c’è nulla che ragionevole, saggio e sano in tutto quanto Dio esige da noi: il Signore assoluto esercita il suo potere solo per il nostro bene e rispettando la nostra libertà. La sapienza dei disegni di Dio, come il suo potere assoluto, sono dunque il fondamento della nostra obbedienza. (…)

E’ per l’obbedienza che l’uomo capta questa luce [pratica che ci indica la volontà di Dio] e la fa entrare nella sua vita. L’obbedienza cammina sempre nella luce. Impone all’intelligenza la sottomissione solo per farle superare le sue proprie luci, limitate, per farla entrare nella grande luce di Dio. Misteriosamente, ma sicuramente, indica all’anima i sentieri che le ha tracciato la Sapienza e la conduce in quelle regioni che la Sapienza le ha fissato come dimora di eternità.