Domenica 1 Giugno : San Gregorio Nisseno

Il Signore, avendo dato ai discepoli ogni potere con la benedizione, accorda tutti i beni ai suoi santi nella preghiera che fa al Padre; ed aggiunge il più importante dei beni, quello di non esser più divisi da qualche divergenza di volontà nel loro giuramento sul bene, anzi di essere tutti una cosa sola, con la loro unione al solo e unico Bene. Così, grazie all’unità dello Spirito Santo, come dice l’Apostolo, legati dal vincolo della pace, saranno tutti un solo corpo e un solo Spirito, per l’unica speranza alla quale sono stati chiamati (cfr. Ef 4,3-4). Ma è meglio citare le stesse divine parole del Vangelo: “Perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi” (Gv 17,21).

Il legame di questa unità è la gloria. Che lo Spirito Santo sia chiamato gloria, nessuno che esamina la questione saprebbe contraddirlo, facendo attenzione alle parole del Signore: “La gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro”. Infatti lui ha dato realmente ai suoi discepoli tale gloria quando ha detto: “Ricevete lo Spirito Santo” (Gv 20,22). Lui ha ricevuto questa gloria, che possedeva da prima che esistesse il mondo, quando ha preso la natura umana; una volta glorificata dallo Spirito questa natura, la comunicazione della gloria è fatta a tutto ciò che partecipa della stessa natura, a cominciare dai discepoli. Ecco perché dice: “E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell’unità” (Gv 17,22-23).