Domenica 22 Giugno : San Gaudenzio da Brescia

Quando Gesù diede ai discepoli il pane e il vino consacrati, così si espresse: “Questo è il mio corpo … questo è il mio sangue” (Mt 26, 26.28). (…)

Il pane è necessariamente fatto di molti semi di grano ridotti in farina impastata con l’acqua; è completato con la cottura al fuoco. A ragione si vede in esso la figura del Corpo di Cristo. Poiché noi sappiamo che quel Corpo unico è costituito dalla moltitudine del genere umano intero e unito dallo Spirito Santo.

Gesù è nato infatti dallo Spirito Santo; e poiché doveva compiere ogni giustizia, è entrato nell’acqua del battesimo per consacrarla ed è uscito dal Giordano, riempito di Spirito Santo che era disceso su di lui sotto forma di colomba, secondo la testimonianza del Vangelo: “Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano” (Lc 4,1).

Il sangue di Cristo è un vino spremuto al torchio della croce, è tratto da molti acini della vigna che Gesù ha piantata lui stesso e fermenta per sua propria virtù nelle anfore che sono i cuori dei fedeli di coloro che lo bevono.

Il sacrificio della Pasqua del Salvatore, noi tutti che usciamo dal potere del Faraone d’Egitto, il diavolo, riceviamolo con l’avidità religiosa del nostro cuore. Così, l’intimo del nostro essere sarà santificato da nostro Signor Gesù Cristo stesso che crediamo presente nei sacramenti. La sua forza incommensurabile resta per l’eternità.