Domenica 4 Maggio : San Gregorio Magno

Il mare simboleggia il mondo presente, agitato dalla tempesta degli affari e dalla marea di una vita che si sta ritirando. La riva, salda, è la figura della perennità del riposo eterno. I discepoli quindi si affaticano sul lago, poiché si trovano ancora alle prese con le onde della vita terrena; invece il nostro Redentore, dopo la resurrezione, sta sulla riva poiché ha già superato la condizione di una carne fragile. Tramite queste realtà naturali, Cristo sembra dire loro, riguardo al mistero della sua risurrezione: “Ora, non mi presento a voi in mezzo al mare (Mt 14,25), perché non sono più in mezzo a voi nell’agitazione delle onde”.

Ha detto altrove agli stessi discepoli, dopo la risurrezione: “Sono queste le parole che vi dicevo quando ero ancora con voi” (Lc 24, 44). Non si è espresso così perché non era più con loro – era veramente lì, apparendo corporalmente ai loro occhi – però… la sua carne immortale era lontanissima dai loro corpi mortali: diceva di non essere con loro pur stando fra loro. Nel brano che oggi leggiamo, vuol loro dire la stessa cosa: si mostra col suo corpo sulla riva mentre loro navigavano ancora.