Giovedì 1 Luglio : San Giovanni Crisostomo

“Ed ecco gli portarono un paralitico”. San Matteo dice semplicemente che un paralitico fu portato a Gesù. Altri evangelisti raccontano che fu calato da un’apertura del tetto, e presentato al Salvatore senza fare alcuna domanda, lasciando decidere lui stesso circa la guarigione…

Il Vangelo dice “vista la fede di coloro che portavano il paralitico”, cioè di coloro che l’avevano portato a Gesù. Considerate come a volte Cristo non fa alcun caso alla fede del malato: forse non ne è capace, perché senza coscienza o posseduto da uno spirito malvagio. Qui tuttavia il paralitico aveva una grande fiducia in Gesù; altrimenti possibile che avrebbe permesso di essere calato fino a lui? Cristo risponde a questa fiducia con un prodigio straordinario. Col potere di Dio stesso, perdona a quell’uomo i peccati. Mostra così che è uguale al Padre, verità che aveva già mostrato quando ha detto al lebbroso: “Lo voglio, sii sanato” (Mt 8,3)… e quando, con una sola parola, aveva calmato il mare in tempesta (Mt 8,26), o quando, come Dio, aveva scacciato i demoni, che riconoscevano in lui il loro sovrano e il loro giudice (Mt 8,32). Ora qui, mostra ai suoi avversari, con loro grande stupore, che egli è uguale al Padre.

E, ancora una volta, il Salvatore mostra qui quanto rifiuta tutto ciò che è spettacolare o fonte di vanagloria. La folla lo circonda da ogni parte, ma egli non si affretta a compiere un miracolo visibile guarendo la paralisi fisica di quest’uomo. … Comincia da un miracolo invisibile, guarendogli l’anima. Una guarigione infinitamente più vantaggiosa per lui, e, apparentemente, meno gloriosa per Cristo.