Giovedì 20 Luglio : Beato Maria Eugenio di Gesù Bambino
“Imparate da me che sono mite e umile di cuore” dice Gesù. L’umiltà e la mitezza sono le sue virtù caratteristiche, il profumo personale della sua anima, quello che lascia al suo passaggio e che indica i luoghi dove egli regna. L’umiltà di Cristo Gesù, umiltà fervente per eccellenza, viene dalla luce del Verbo che abita corporalmente in lui e lo colma della sua trascendenza. Poiché fra la natura divina e la natura umana di Cristo Gesù, unite per l’unione ipostatica, c’è la distanza dell’Infinito… Questo Infinito annienta, per così dire, l’umanità e la immerge in abissi di adorazione e umiltà dove nessun altro saprebbe seguirlo, poiché nessun altro ha contemplato da così vicino e così profondamente l’Infinito. Ma questo Infinito è amore che si dona, unzione che si spande. Pertanto l’annientamento che produce è soave, pacifico e beatificante. Cristo Gesù è tanto mite quanto umile.
Umiltà e mitezza, forza e soavità, profumo di Cristo ed anche profumo dell’umiltà fervente, è il segno autentico di rapporti divini ed una chiamata discreta ma insistente a nuove visite della Misericordia di Dio.