Giovedì 21 Agosto : San Cirillo di Gerusalemme

Si tratta di un uomo che una volta si introdusse alle nozze di cui parlano i Vangeli. Pur vestito in modo non adatto, entrò e si mise a mangiare, poiché aveva avuto il permesso dello sposo. Ma questo commensale, vedendo tutti portare abiti bianchi, anche lui avrebbe dovuto vestirsi così.

Lungi dal farlo, prese la sua parte di portate come gli altri, anche se l’abito e i modi si distinguevano da loro. Ma, lo sposo, liberale sì, non è comunque sprovvisto di discernimento. Facendo il giro degli ospiti uno ad uno, e guardandoli (non per considerare il loro modo di mangiare, ma la loro tenuta), vide un intruso che non aveva il vestito delle nozze e gli disse: “Amico, come mai sei entrato qui senza l’abito nuziale?” (Mt 22,12) con quale colore? con quale coscienza? Capisco bene che il portiere non ti abbia impedito di entrare, tanto è liberale. Tu ignoravi forse quale vestito era richiesto per essere ammesso alla festa: sei entrato, hai visto gli abiti splendenti, per così dire, dei commensali: non avresti dovuto trarre lezione almeno da ciò che colpiva i tuoi occhi? Non avresti dovuto fare un onesto ingresso per fare un’onesta uscita? Ed ecco che un increscioso ingresso ti comporta un’incresciosa espulsione. (…)

Ora tu hai visto cosa è capitato a quell’uomo quel giorno: pensa a te. (…) E’ possibile che tu sia entrato con l’anima macchiata di peccati e con malvagia intenzione. (…) Esci oggi onestamente e domani rientrerai onestamente. Se la tua anima avesse per vestito l’avarizia, entra con un altro, Spogliati del vestito che hai portato, non mettere nulla sotto; spogliami di fornicazione e impurità e rivestimi dello splendente abito della castità. Ti do questo avvertimento prima che entri lo Sposo delle anime, Gesù, e che veda i tuoi abiti.