Giovedì 22 Maggio : Vita di San Francesco dAssisi detta «Anonimo perugino»

Dal momento della conversione al giorno della morte, Francesco fu molto duro, sempre, con il suo corpo. Ma il suo più alto e appassionato impegno fu quello di possedere e
conservare in se stesso la gioia spirituale. Affermava: « Se il servo di Dio si preoccuperà di avere e conservare abitualmente la gioia interiore ed esteriore, gioia che sgorga da un cuore puro, in nulla gli possono nuocere i demoni, che diranno: “Dato che questo servo di Dio si mantiene lieto nella tribolazione come nella prosperità, non troviamo una breccia per entrare in lui e fargli danno».

Una volta il Santo rimproverò uno dei compagni che aveva un’aria triste e una faccia mesta: “Perché mostri così la tristezza e I ‘angoscia dei tuoi peccati? E una questione privata
tra te e Dio. Pregalo che nella sua misericordia ti doni la gioia della salvezza. Ma alla presenza mia e degli altri procura di mantenerti lieto. Non conviene che il servo di Dio si
mostri depresso e con la faccia dolente al suo fratello o ad altra persona”.