Giovedì 23 Dicembre : Liturgia bizantina

Con la sua nascita, San Giovanni
pose fine al silenzio di Zaccaria:
d’ora in poi non poteva più rimanere in silenzio
chi ha dato vita alla Voce che gridava nel deserto (Mt 3,3)
e annunciava in anticipo la venuta di Cristo.
Ma poiché l’incredulità in lui
aveva incatenato la lingua del padre all’inizio,
la sua manifestazione gli ha dato la libertà;
Così è stato annunciato, poi dato alla luce
la voce del Verbo, il precursore della chiarezza,
che intercede per le nostre anime.

In questo giorno la Voce del Verbo rilascia
la voce paterna incatenata dalla mancanza di fede;
della Chiesa manifesta la fecondità
mettendo fine alla sterilità materna.
Prima della luce viene fuori il candelabro,
il riflesso del sole di giustizia (Mal 3,20),
il raggio che annuncia la sua venuta
per la restaurazione universale
e la salvezza delle nostre anime.

Ecco, esce da un grembo sterile,
il messaggero della Parola divina
che doveva nascere lui stesso da un grembo verginale,
il più grande di tutti i figli di donna (Mt 11,11),
il Profeta che non ha eguali;
Perché le cose divine hanno bisogno di un inizio meraviglioso,
che sia la fecondità della vecchiaia (Lc 1,7)
o la concezione senza seme.
Dio, che operi meraviglie per la nostra salvezza, gloria a te. (…)

Apostolo universale,
oggetto dell’annuncio di Gabriele (Lc 1,36),
prole del fiore sterile e più bello del deserto,
amico intimo dello Sposo (Gv 3,29),
un profeta degno di essere acclamato,
prega Cristo di avere pietà delle nostre anime.