Giovedì 4 Novembre : Santa Caterina da Siena

Oh Padre eterno! Oh fuoco e abisso di carità! Oh eterna bellezza, oh eterna saggezza, oh eterna bontà, oh eterna clemenza, oh speranza, oh rifugio dei peccatori, oh generosità senza prezzo, oh bene eterno e infinito, oh pazzo d’amore! Hai bisogno della tua creatura? Sembra così, perché vi comportate come se non poteste vivere senza, voi che siete la fonte di ogni vita e senza la quale tutto muore. Perché allora siete così follemente innamorato? Perché innamorarvi della vostra creatura, compiacervi in lei, deliziarvi in lei? Questo desiderio della sua salvezza è come un’ebbrezza in voi: lei fugge da voi e voi andare a cercarla; lei si allontana e voi vi avvicinate. Potevate avvicinarvi di più a lei se non rivestendovi della sua umanità?

E cosa dire? Farò come il balbuziente, dirò “a, a” perché non posso dire altro e le parole finite non possono esprimere il sentimento dell’anima che desidera infinitamente solo voi. Mi sembra che potrei ripetere le parole di Paolo: “Noi annunciamo ciò che l’occhio non ha visto, ciò che l’orecchio non ha udito, ciò che non è ancora entrato nel cuore dell’uomo”. – E cosa annunci? – Tutto ciò che Dio ha preparato per coloro che lo amano” (cfr. 1 Cor. 2,9). Cosa dire, dunque? Davanti a ciò, alcun pensiero umano. Diciamo solo, o anima mia, che hai assaggiato e visto l’abisso della provvidenza sovrana ed eterna. E rendo grazie a te, Signore, Padre eterno, per l’incommensurabile bontà che hai mostrato a me, così misera e indegna di ogni grazia.