Giovedì 5 Novembre 2020 : Commento San Giovanni Maria Vianney

Il comportamento di Gesù Cristo nella vita mortale ci mostra la grandezza della sua misericordia verso i peccatori. Vediamo che tutti vengono a tenergli compagnia; e lui, lungi dal rifiutarli o almeno allontanarsi da loro, al contrario fa di tutto per stare con loro, per attirarli al Padre. Li va a cercare, attraverso il rimorso della coscienza, li riconduce con la sua grazia e li conquista con il suo fare amorevole. Li tratta con tale bontà che prende persino la loro difesa contro gli scribi e i farisei che vogliono rimproverarli e che sembrano non sopportare la loro presenza vicino a Cristo.

Va ancora più lontano, vuol giustificare la condotta che ha nei loro riguardi con una parabola che dipinge, come meglio non si potrebbe fare, la grandezza del suo amore per i peccatori, dice: “Un buon pastore che aveva 100 pecore, perdutane una, lascia tutte le altre…”. Aggiunge poi la parabola della donna che, avendo 10 dracme e avendone perduta una, accende la lampada per cercarla in tutti gli angoli della casa, e ritrovatala, chiama le amiche per rallegrarsene con loro. (…) Vediamo che Cristo applica a se stesso le immagini vive della grandezza della sua misericordia verso i peccatori.

Ah! Che gioia per noi sapere che la misericordia di Dio è infinita! Quale forte desiderio dobbiamo sentir nascere in noi di andare a gettarci ai piedi di un Dio che ci accoglierà con tanta gioia! No, se ci danniamo, non avremo scuse, quando Gesù Cristo ci mostrerà lui stesso che la sua misericordia è sempre stata abbastanza grande per perdonarci in qualsiasi modo fossimo colpevoli. (…) O mio Dio! Come si può dannarsi se costa così poco salvarsi e Gesù Cristo desidera così tanto la nostra salvezza?…