Lunedì 1 Aprile : San Cirillo di Gerusalemme

“Ed ecco Gesù venne loro incontro dicendo: «Salute a voi». Ed esse, avvicinatesi, gli abbracciarono i piedi e lo adorarono” (Mt 28,9). Lo abbracciarono perché si compisse la parola: “Lo strinsi forte e non lo lascerò” (Ct 3,4). Erano senz’altro fragili fisicamente le donne, ma virile era il loro coraggio. L’abbondanza delle acque non poté estinguere il loro amore, né i fiumi inghiottirlo. Era morto colui che cercavano, ma non era spenta la loro speranza della risurrezione.

E l’angelo disse loro: “Voi non abbiate paura! ” (Mt 28,5). Non ai soldati, è a voi che dico “Voi non abbiate paura!”. Loro sì, che abbiano paura cosicché, istruiti dall’esperienza, siano testimoni e dicano “Veramente costui era il Figlio di Dio” (Mt 27,54). Voi, invece, non dovete aver paura, poiché “l’amore perfetto scaccia il timore” (1Gv 4,18).

“Presto, andate a dire ai suoi discepoli: «È risorto dai morti»” (Mt 28,7). Esse se ne vanno con timore misto a gioia. Non è ancora scritto così? Ebbene sì, il salmo secondo, raccontando la passione di Cristo dice: “Servite il Signore con timore e rallegratevi con tremore” (Sal 2,11). “Rallegratevi” perché il Signore è risorto, ma “con tremore” perché la terra ha tremato e perché l’angelo vi è apparso come folgore.