Lunedì 13 Marzo : Sant Ambrogio

Perché Elia è stato mandato a una vedova, nel tempo in cui la carestia affliggeva tutta la terra? Una grazia particolare è legata a due donne: accanto a una vergine, un angelo; accanto ad una vedova, un profeta. Là Gabriele, qui Elia. Sono i più importanti tra gli angeli e tra i profeti! Ma la vedovanza in se stessa non merita lodi, se non vi si aggiungono delle virtù. La storia non manca di vedove; tuttavia, una si distingue fra tutte e le incoraggia tutte con il suo esempio. (…) Dio è particolarmente sensibile all’ospitalità: nel Vangelo promette ricompense eterne per un bicchiere d’acqua (Mt 10,42); qui, per un po’ di farina o una misura di olio, l’infinita profusione delle sue ricchezze. (…)

Perché crederci padroni dei frutti della terra mentre la terra è un perpetuo dono? (…) Noi modifichiamo a nostro vantaggio il senso del comandamento universale: «Ecco, io vi do ogni albero in cui è il frutto, che produce seme: sarà il vostro cibo. A tutte le bestie selvatiche, a tutti gli uccelli del cielo e a tutti gli esseri che strisciano sulla terra, io do come cibo ogni erba verde» (Gen 1,29-30). Nell’ammassare, non troviamo altro che il vuoto e il bisogno. Come possiamo sperare nella promessa, se non osserviamo la volontà di Dio? Obbedire al precetto dell’ospitalità e fare onore ai nostri ospiti è agire con buon senso: non siamo forse anche noi ospiti quaggiù?

Come è ammirevole questa vedova! Pur oppressa da una grande carestia, continua a venerare Dio. Non teneva solo per sé le sue provviste, poiché le condivideva con suo figlio. Bell’esempio di tenerezza il suo, ma ancor più di fede! Sicuramente non preferiva nessuno a suo figlio: eppure ecco che mette il profeta al di sopra della propria vita. Potete vedere che non ha dato soltanto un po’ di cibo, ma tutti i suoi viveri; non ha tenuto nulla per sé; la sua ospitalità l’ha portata a un dono totale, così la sua fede l’ha condotta a una fiducia totale.