Lunedì 14 Luglio : Giovanni Taulero

Riflettiamo su questa parola di nostro Signore: egli vuole “attirare tutto a sé” (Gv 12,32 Vulg). Colui che vuole attirare tutte le cose a sé, prima le mette insieme, poi le attira. Così fa nostro Signore: dapprima chiama l’uomo dal suo vagare e disperdersi, facendogli raccogliere insieme sensi, facoltà, parole, opere, e nell’interiorità i pensieri, l’intenzione, la fantasia, desideri e inclinazioni, l’intelligenza, la volontà e l’amore. Quando tutto è ben riunito, Dio attira l’uomo a sé, perché è necessario prima separarti da ogni bene esteriore ed interiore a cui sei attaccato e dove metti la tua piena soddisfazione. Questo distacco è una dura croce, tanto più dura quanto più era forte e resistente l’attaccamento…

Perché Dio ha permesso che raramente un giorno e una notte assomiglino al giorno e alla notte precedenti? Perché quanto oggi ti era d’aiuto alla preghiera, non lo sarà affatto domani? Perché hai una quantità di visioni e pensieri che non portano a niente? Caro figlio, accetta da Dio questa croce e sopportala: essa diventerà un’amabile croce se tu sarai capace di ridonare a Dio queste prove, accettarle da Lui, con vero abbandono, e ringraziare Dio di esse: “L’anima mia magnifica Dio in ogni cosa” (cfr Lc 1,42). Che Dio prenda o doni, il Figlio dell’Uomo deve essere innalzato sulla croce… Caro figlio, lascia tutto, impegnati piuttosto ad un vero abbandono…, e pensa ad accettare di portare la croce della tentazione più che a ricercare il fiore della dolcezza spirituale… Nostro Signore ha detto: “ Se qualcuno vuol venire dietro a me, prenda la sua croce e mi segua” (Lc 9,23).