Lunedì 23 Giugno : San Giovanni Cassiano
Ed è altrettanto vero che il segno evidente di un’anima non ancora purificata dei vizi è che gli errori del prossimo non trovano in lei che la censura rigida del giudizio, piuttosto che il sentimento di misericordia e compassione. Come aspirare alla perfezione del cuore, se non si ha ciò che, a dire dell’Apostolo, è la pienezza della Legge: “Portate i pesi gli uni degli altri, così adempirete la legge di Cristo” (Ga 6,2), se non si possiede la virtù della carità che “non si adira, non si gonfia, non non tiene conto del male ricevuto, tutto scusa, tutto sopporta” (1 Co 13,4-7)? Poiché “il giusto ha pietà dei peccati che sono in lui, ma le viscere degli empi sono senza misericordia” (Pr 12,10 LXX).
Il monaco, è cosa certa, è soggetto agli stessi vizi che condanna negli altri con una severità rigorosa e disumana. Infatti “Il re severo cadrà in disgrazia” (Pr 13,17 LXX); e “Colui che chiude l’orecchio al grido del povero, griderà lui stesso e non troverà chi lo ascolta” (Pr 21,13 LXX).