Lunedì 27 Ottobre : Attribuito a Eusebio di Alessandria

Sono sette i giorni nella settimana: Dio ce ne ha dati sei per lavorare e ce ne ha dato uno per pregare, riposare e liberarci dai nostri peccati. (…) Ascolta, o figlio, ti esporrò per qual motivo è stato tramandato di osservare la domenica e di astenersi dal lavoro. Quando il Signore affidò il sacramento ai suoi discepoli, preso il pane, lo benedisse, lo spezzò e lo diede loro dicendo: “Prendete e mangiate, questo è il mio corpo che è dato per voi; allo stesso modo diede loro il calice dicendo: “Bevetene tutti: questo è il mio sangue della nuova alleanza che è sparso per voi e per molti in remissione dei peccati: fate questo in memoria di me” (Mt 26,26; 1 Cor 11,24).

Il sacro giorno della domenica è dunque quello in cui si fa memoria del Signore; perciò viene chiamato domenica, cioè “giorno del Signore”. E’ come il signore dei giorni: domenica. Infatti prima della passione del Signore, non si chiamava domenica (“giorno del Signore”), ma primo giorno. In questo giorno il Signore diede inizio alla risurrezione, cioè alla creazione del mondo; in esso diede al mondo le primizie della risurrezione, in questo giorno, come abbiamo detto, comandò di celebrare anche i sacri misteri. Dunque questo giorno è per noi l’inizio di ogni grazia, l’inizio della creazione del mondo, l’inizio della risurrezione, l’inizio della settimana. Questo giorno, che comprende tre inizi, prefigura anche il primato della Santissima Trinità.