Lunedì 4 Settembre : Faustino di Roma
Il nostro Salvatore divenne veramente « Cristo » secondo la carne e nello stesso tempo vero re e vero sacerdote. Egli è l’una e l’altra cosa insieme, perché nulla manchi al Salvatore di quanto aveva come Dio. Egli stesso afferma la sua dignità regale, quando dice: « Io sono stato consacrato re da lui sul santo monte Sion » (Sal 2,6 Vulg). Il Padre inoltre attesta la dignità sacerdotale del Figlio con le parole: « Tu sei sacerdote per sempre al modo di Melchisedek » (Sal 110,4)… Il Salvatore dunque, per la sua incarnazione, è re e sacerdote. L’unzione però da lui ricevuta non è materiale, ma spirituale. Infatti coloro che presso gli Israeliti erano consacrati re e sacerdoti con l’unzione materiale dell’olio, diventavano re e sacerdoti, non però tutte e due le cose insieme, ma ciascuno di loro era o re o sacerdote. Solo a Cristo compete la perfezione e la pienezza in tutto, poiché era venuto a portare la legge a compimento.
Quantunque tuttavia nessuno di loro fosse re e sacerdote insieme, quelli che erano consacrati con l’unzione materiale, o re o sacerdote, erano chiamati “cristi”, cioè “unti” (Sal 89). Mentre il Salvatore, che è il vero Cristo, fu unto dallo Spirito Santo, perché si adempisse quanto era stato scritto di lui: Per questo « Dio, il tuo Dio ti ha consacrato con olio di letizia a preferenza dei tuoi eguali » (Sal 45,8). La sua unzione eccelle al di sopra di quella di tutti i suoi compagni perché egli è stato unto con l’olio di letizia, che altro non significa se non lo Spirito Santo.