Lunedì 5 Settembre : San Cesario di Arles

A coloro che hanno disprezzato la sua misericordia il Signore dirà: “Uomo, con le mie mani ti ho plasmato io dalla polvere, ho soffiato io l’alito di vita nel tuo corpo di terra, mi sono degnato io di conferirti la nostra immagine e la nostra somiglianza, ti ho collocato io in mezzo alle delizie del paradiso. Ma tu, disprezzando i comandamenti di vita, hai preferito seguire il Seduttore invece del Signore. (…)

In seguito, quando eri stato cacciato dal paradiso e imprigionato dai legami della morte a causa del peccato, io, commosso dalla misericordia, sono entrato nel seno verginale per venire nel mondo, senza danno per la sua verginità. Sono stato deposto nella mangiatoia, avvolto in fasce; ho sopportato i disagi dell’infanzia e le sofferenze umane, con le quali mi sono fatto simile a te allo scopo di renderti simile a me. Ho sopportato gli schiaffi e gli sputi da coloro che si prendevano gioco di me, ho bevuto l’aceto con il fiele. Picchiato da verghe, coronato di spine, legato alla croce, trafitto dalla lancia, ho reso l’anima nei tormenti per strapparti alla morte. Vedi il segno dei chiodi con i quali sono stato appeso; vedi il mio fianco trafitto dalle ferite. Ho sopportato le tue sofferenze per darti la mia gloria; ho sopportato la tua morte perché tu vivessi in eterno. Ho riposato, rinchiuso nel sepolcro, perché tu possa regnare in cielo.

Perché dunque hai perso ciò che ho sofferto per te? Perché hai rinunciato alle grazie della tua redenzione? (…) Rendimi la tua vita, per la quale io ho dato la mia; rendimi la tua vita che stai distruggendo senza sosta con le ferite dei tuoi peccati.”