Martedì 11 Gennaio : Primo libro di Samuele 1,9-20.

Anna, dopo aver mangiato in Silo e bevuto, si alzò e andò a presentarsi al Signore. In quel momento il sacerdote Eli stava sul sedile davanti a uno stipite del tempio del Signore.
Essa era afflitta e innalzò la preghiera al Signore, piangendo amaramente.
Poi fece questo voto: “Signore degli eserciti, se vorrai considerare la miseria della tua schiava e ricordarti di me, se non dimenticherai la tua schiava e darai alla tua schiava un figlio maschio, io lo offrirò al Signore per tutti i giorni della sua vita e il rasoio non passerà sul suo capo”.
Mentre essa prolungava la preghiera davanti al Signore, Eli stava osservando la sua bocca.
Anna pregava in cuor suo e si muovevano soltanto le labbra, ma la voce non si udiva; perciò Eli la ritenne ubriaca.
Le disse Eli: “Fino a quando rimarrai ubriaca? Lìberati dal vino che hai bevuto!”.
Anna rispose: “No, mio signore, io sono una donna affranta e non ho bevuto né vino né altra bevanda inebriante, ma sto solo sfogandomi davanti al Signore.
Non considerare la tua serva una donna iniqua, poiché finora mi ha fatto parlare l’eccesso del mio dolore e della mia amarezza”.
Allora Eli le rispose: “Và in pace e il Dio d’Israele ascolti la domanda che gli hai fatto”.
Essa replicò: “Possa la tua serva trovare grazia ai tuoi occhi”. Poi la donna se ne andò per la sua via e il suo volto non fu più come prima.
Il mattino dopo si alzarono e dopo essersi prostrati davanti al Signore tornarono a casa in Rama. Elkana si unì a sua moglie e il Signore si ricordò di lei.
Così al finir dell’anno Anna concepì e partorì un figlio e lo chiamò Samuele. “Perché – diceva – dal Signore l’ho impetrato”.