Martedì 14 Ottobre : Santa Teresa dAvila

Se avessi capito, come oggi, quale grande Re abitava in quel piccolo palazzo della mia anima, non l’avrei lasciato solo così spesso; sarei rimasta di tanto in tanto accanto a lui, e avrei fatto il necessario affinché il palazzo fosse meno sporco. Quanto è mirabile pensare che colui la cui grandezza potrebbe riempire mille mondi e anche molto di più, si rinchiude così in una così piccola dimora. È vero che, da una parte, essendo sovrano Signore, porta con lui la libertà, e dall’altra, essendo pieno di amore per noi, si mette alla nostra portata.

Sapendo bene che un’anima principiante potrebbe turbarsi al vedere se stessa così piccola destinata a contenere tanta grandezza, egli non si fa conoscere immediatamente; ma poco a poco, fa crescere la capacità dell’anima alla misura dei doni che si propone di collocare in lei. A motivo di questo suo potere di allargare il palazzo della nostra anima, ho detto che porta con lui la libertà. Il punto capitale è fargliene un dono assoluto e vuotarsi completamente, affinché egli possa riempire o svuotare a suo piacimento, come in una dimora che gli appartiene. A ragione nostro Signore vuole che così sia; non rifiutiamoci. Egli non vuole forzare la nostra volontà; riceve quello che lei gli dà. Ma lui si dà interamente solo quando anche noi ci diamo interamente.

La cosa è certa, e ve la ripeto così spesso perché è importantissima. Finché l’anima non è interamente sua, sgombrata di tutto, egli non agisce in lei. Del resto, non so come potrebbe farlo, colui che ama tanto l’ordine perfetto. Se riempiamo il palazzo con gente volgare e ogni sorta di ninnoli, come potrebbe trovarvi posto il sovrano con la sua corte? È già molto che si degni di fermarsi qualche momento in mezzo a tanto ingombro.