Mercoledì 16 Luglio : SantIlario di Poitiers

Dal Padre viene tutto quanto esiste. Lui in persona, in Cristo e per Cristo, è all’origine di tutto. Del resto, è in se stesso il suo essere, e non riceve da nessuno quello che è… È infinito perché non sta in qualche luogo, ma tutto è in lui… È prima del tempo, il tempo viene da lui. Se il tuo pensiero corre dietro a lui, se credi di giungere ai limiti del suo essere, sempre lo ritroverai, perché mentre avanzi senza sosta verso di lui, la meta alla quale ti dirigi si allontana sempre più… Tale è la verità del mistero di Dio, tale è l’espressione della natura impenetrabile del Padre… Per esprimerla, la parola può soltanto tacere, per scrutarlo, il pensiero rimane inerte, e per afferrarlo, l’intelligenza si sente limitata.

Eppure, questo nome di Padre indica la sua natura: egli non è che Padre. Infatti non riceve da nessuno, come gli uomini, il fatto di essere Padre. E’ l’Eterno non generato… È conosciuto soltanto dal Figlio poiché: « Nessuno conosce il Padre se non il Figlio e colui al quale il Figlio lo voglia rivelare » e « Nessuno conosce il Figlio se non il Padre ». Tutti e due si conoscono l’un l’altro e questa conoscenza reciproca è perfetta. Perciò, poiché: « Nessuno conosce il Padre se non il Figlio », non abbiamo del Padre che il pensiero rivelatoci dal Figlio, l’unico « testimone fedele » (Ap 1, 5).

È meglio pensare a quanto riguarda il Padre che parlarne. Infatti ogni parola è incapace di tradurre le sue perfezioni… Possiamo soltanto riconoscere la sua gloria, averne una certa idea e provare a precisarla con la fantasia. Ma il linguaggio degli uomini sente l’impotenza e le parole non spiegano la realtà così come è… Perciò, per quanto riconosciamo Dio, dobbiamo rinunciare a definirlo: qualsiasi parole si usino, non potranno esprimere Dio così come egli è, né tradurre la sua grandezza… Dobbiamo credere in lui, provare a comprenderlo e adorarlo; così facendo, parleremo di lui.