Mercoledì 19 Agosto 2020 : Commento San Cirillo di Gerusalemme

Uno dei ladroni crociffissi con Gesù diceva: “Ricordati di me, Signore! Ora, è verso te che mi rivolgo. (…) Non ti parlo delle mie opere che mi fanno tremare. Ogni uomo è ben disposto verso il suo compagno di viaggio, eccomi tuo compagno verso la morte. Ricordati di me, tuo compagno di viaggio, non ora, ma quando entrerai nel tuo Regno” (Lc 23,42).

Quale potenza ti ha illuminato, o buon ladrone? Chi ti ha insegnato ad adorare così colui che è disprezzato e crocifisso con te? O luce eterna che illumini coloro che sono nelle tenebre (Lc 1,79)! “Coraggio (…). In verità ti dico, oggi sarai con me nel paradiso”, poiché oggi hai ascoltato la mia voce e non hai indurito il tuo cuore (Sal 95,8). Perché ha disobbedito Adamo è stato cacciato dal paradiso. (…) Per te che oggi obbedisci alla fede, oggi sarai salvato. Per Adamo, il legno era stato occasione di caduta; per te, il legno ti farà entrare in paradiso. (…)

O grazia infinita e inesprimibile: Abramo, il fedele per eccellenza, non era ancora entrato, ed il ladrone entra. Paolo ne resta colpito da profondo stupore e dice: “Laddove è abbondato il peccato, ha sovrabbondato la grazia” (Rm 5,20). Quelli che avevano lavorato tutto il giorno non erano ancora entrati nel Regno, e lui, l’uomo dell’undicesima ora, è ammesso, senza tardare. Nessuno mormori contro il padrone: “Io non ti faccio torto. Non posso fare delle mie cose quello che voglio?” Il ladrone vuol essere giusto (…), io mi accontento della sua fede (…). Io, il pastore, ho trovato la pecora peduta, la prendo sulle spalle (Lc 15,5) perché ha detto: “Ho sbagliato, ma ricordati di me, Signore, quando entrerai nel tuo Regno”.