Mercoledì 21 Luglio : Isacco di Siria

Come tutta la potenza delle leggi e dei comandamenti che Dio ha dato agli uomini si realizza nella purezza del cuore, così tutti i modi e le forme con i quali gli uomini pregano Dio raggiungono il culmine nella preghiera pura. Gemere, prosternarsi, supplicare, lamentarsi, ogni forma che può prendere la preghiera ha in effetti il suo fine nella preghiera pura. (…) La riflessione è tutta un’altra cosa: non è né preghiera, né movimento, lamentela, potere, né libertà, supplica, desiderio, né piacere di ciò che essa possa sperare in questa vita o nel mondo futuro; dopo la preghiera pura, non c’è altra preghiera. (…) Al di là di questo limite, c’è la meraviglia, che non è più preghiera; la preghiera finisce, comincia la contemplazione. (…)

La preghiera è il seme, la contemplazione il raccolto dei covoni. Il mietitore si stupisce nel vedere l’indicibile: com’è possibile che dai piccoli semi scarni che ha seminato siano cresciute di colpo davanti ai suoi occhi tali spighe fiorenti? Vedere tale raccolto gli toglie ogni parola. (…)

Come si trova difficilmente un uomo su migliaia che compia meno male i comandamenti e le cose della Legge e giunga alla purezza dell’anima, così si trova un uomo su mille degno di raggiungere con molta vigilanza la preghiera pura, superare il limite e scoprire il mistero. Poiché non è concesso a molti, ma a pochi, conoscere la preghiera pura.