Mercoledì 5 Novembre : Giovanni Taulero

Dato che il nostro Capo è salito al cielo, conviene che le sue membra (Col 2,19) seguano il Capo(…), passando per la via che egli ha preso così dolorosamente. Poiché “bisognava che il Cristo sopportasse queste sofferenze per entrare nella sua gloria” (Lc 24,26). Dobbiamo seguire il Capo, così degno d’amore, lui che ha portato il vessillo davanti a noi. Ogni uomo prenda la sua croce e lo segua; e arriveremo là dove egli è. Vediamo bene che molti seguono questo mondo per onori irrisori, e per questo rinunciano al conforto fisico, al loro focolare, ai loro amici, esponendosi ai pericoli della guerra, tutto per conquistare beni esteriori! E’ giusto che pratichiamo la totale rinuncia per conquistare il puro bene che è Dio, e così seguiamo il nostro Capo…

Non è raro trovare uomini che desiderano essere testimoni del Signore nella pace, purché tutto vada secondo i loro desideri. Volentieri vogliono diventare santi, ma senza fatica, senza problemi, senza difficoltà, senza alcun costo. Ambiscono a conoscere Dio, gustarlo, sentirlo, ma non deve esserci amarezza. Allora, quando occorre lavorare, quando sopraggiungono amarezza, tenebre, tentazioni, quando non sentono più Dio e si sentono abbandonati dentro, come fuori, i loro bei propositi svaniscono. Non sono veri testimoni, come ne occorrono per il Salvatore. (…) Potessimo liberarci da quel desiderio e cercare la pace sempre, anche nella sventura! Là soltanto nasce la vera pace, quella che rimane.