Sabato 6 Settembre : SantAelredo di Rievaulx

Ogni giorno della creazione è grande e mirabile. Nessuno però si può paragonare al settimo giorno: in esso, non ci è proposta alla contemplazione la creazione di un elemento naturale o di un altro, ma il riposo stesso di Dio e la perfezione di tutte le creature. Infatti leggiamo: « Allora Dio nel settimo giorno portò a termine il lavoro che aveva fatto e cessò nel settimo giorno da ogni suo lavoro » (Gen 2, 2). O grande giorno! Insondabile riposo, sabato magnifico! Ah, se tu potessi comprendere! Quel giorno non è tracciato dalla corsa del sole visibile, non comincia con il suo sorgere, non finisce al suo tramonto: non c’è né mattina, né sera (cf. Gen 1, 5). (…)

Ascoltiamo Colui che ci invita al riposo: “Venite a me, voi tutti che siete affaticati e oppressi, e io vi ristorerò” (Mt 11, 28). Questa è la preparazione del sabato. E ora, ecco il sabato stesso: “Prendete il mio giogo sopra di voi e imparate da me che sono mite e umile di cuore, e troverete ristoro per le vostre anime” (11, 29). È questo il riposo, la tranquillità, è questo il vero sabato. (…)

Perché questo giogo non affatica, ma unisce; questo fardello ha le ali invece del peso; questo giogo è la carità, questo carico è l’amore fraterno. Lì, riposiamo; lì, facciamo il sabato; lì, siamo liberati dalla schiavitù. (…) Ed anche ci fosse qualche peccato a causa della nostra debolezza, non si interrompe la festa del sabato, poiché “la carità copre una moltitudine di peccati” (1 Pt 4, 8). E’ giusto dunque che questa liberazione sia riservata al settimo giorno poiché “l’amore di Dio è stato riversato nei nostri cuori per mezzo dello Spirito Santo che ci è stato dato” (Rm 5,5).