Sabato 8 Aprile : San Cromazio di Aquileia

Tutte le veglie celebrate in onore del Signore sono gradite a Dio e accette a lui, ma questa veglia è al di sopra di tutte le altre. Ecco perché questa notte porta specificamente il titolo di “veglia del Signore”. Leggiamo infatti: “Questa sarà una notte di veglia in onore del Signore per tutti gli Israeliti, di generazione in generazione” (Es 12,42). Questa notte porta bene il suo titolo, perché il Signore si è risvegliato vivo affinché non restassimo addormentati nella morte. Infatti ha sofferto per noi il sonno della morte nel mistero della sua Passione; ma il sonno del Signore è diventato la veglia del mondo intero perché la morte di Cristo ha cacciato lontano da noi il sonno della morte eterna. Lo dichiara lui stesso attraverso il profeta: “Io mi corico e mi addormento, mi sveglio, il mio sonno mi parve soave” (Sal 3,6; Gr 31,26). Certo, il sonno di Cristo, che ci ha richiamati dall’amarezza della morte alla dolcezza della vita, non ha potuto che essere dolce. (…)

Salomone ha scritto: “Io dormo, ma il mio cuore veglia” (Ct 5,2). Queste parole manifestano con tutta evidenza il mistero della divinità e della carne del Signore. Egli ha dormito secondo la carne, ma la sua divinità vegliava, poiché la divinità non poteva dormire. (…): “Non si addormenterà, non prenderà sonno, il custode d’Israele” (Sal 121,4). (…) Ha dormito secondo la carne, ma la sua divinità visitava gli inferi per trarne fuori l’uomo che vi era tenuto schiavo; nostro Signore e Salvatore ha voluto visitare tutti i luoghi per donare misericordia a tutti. E’ disceso dal cielo sulla terra per visitare il mondo; è disceso ancora dalla terra agli inferi per portare la luce a coloro che vi erano prigionieri , secondo la parola del profeta: “Il popolo che camminava nelle tenebre vide una grande luce; su coloro che abitavano in terra tenebrosa
una luce rifulse.” (Is 9,1).

Ecco perché gli angeli nel cielo, gli uomini sulla terra e le anime dei fedeli nel soggiorno dei morti celebrano questa veglia del Signore. (…) Se il pentimento di un solo peccatore, come si legge nel Vangelo, è causa di gioia per gli angeli in cielo (Lc 15,7.10), quanto più la redenzione del mondo intero? (…) Questa veglia dunque non è solo una festa per gli uomini e gli angeli, ma anche per il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo, perché la salvezza del mondo è la gioia della Trinità.