Sabato 8 Novembre : San Gaudenzio da Brescia

Certamente gli amici che ci otterranno la salvezza sono i poveri, perché, secondo la parola di Cristo, sarà lui in persona, l’autore della ricompensa eterna, a ricevere in loro, i servizi procurati dalla nostra carità. Di conseguenza i poveri ci riserveranno una buona accoglienza, non in proprio nome, bensì nel nome di colui che, in loro, gode il frutto rinfrescante della nostra ubbidienza e della nostra fede. Coloro che adempiranno questo servizio della carità saranno ricevuti nelle dimore eterne del Regno dei cieli poiché, allo stesso modo, Cristo dirà: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla fondazione del mondo. Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere” (Mt 25, 34)…

Infine, il Signore aggiunge: “E se non siete stati fedeli nelle ricchezze altrui, chi vi darà la vostra?” Infatti, niente di quanto troviamo in questo mondo ci appartiene veramente. Perché noi che aspettiamo la ricompensa futura, siamo invitati a comportarci quaggiù da ospiti e pellegrini, in modo che tutti possiamo dire con franchezza  al Signore: “Io sono forestiero, ospite come tutti i miei padri” (Sal 39, 13).

I beni eterni appartengono ai credenti. Si trovano in cielo, là dove, lo sappiamo, sono “il nostro cuore e il nostro tesoro” (Mt 6, 21), e là dove – ne siamo convinti – abitiamo fin d’ora mediante la fede. Perché secondo l’insegnamento di san Paolo: “La nostra patria è nei cieli” (Fil 3, 20).