Venerdì 18 Marzo : San Gregorio Nisseno
Chi ha la volontà in sintonia con quella del Signore, perché la “medita giorno e notte”, diviene un “albero piantato lungo corsi d’acqua che darà frutto a suo tempo e le sue foglie non cadranno mai” (Sal 1,1-3). Per questo la vigna dello Sposo che ha messo radici nella terra fertile di Gàddi, cioè nel profondo dell’anima, annaffiata e arricchita dagli insegnamenti divini, produce questo grappolo fiorito e sbocciato nel quale essa può contemplare il suo giardiniere e vignaiolo. Beata questa terra coltivata il cui fiore riproduce la bellezza dello Sposo! Poiché egli è la luce vera, la vera vita e la vera giustizia… e molte altre virtù ancora, se qualcuno, con le sue opere, diviene simile allo Sposo, quando guarda il grappolo della propria coscienza, vi vede lo Sposo stesso. Essa infatti riflette la luce della verità in una vita luminosa e senza macchia. Per questo la vigna feconda dice: “Mette gemme la vite, sbocciano i fiori” (cfr Ct 7,13). Lo Sposo in persona è questo vero grappolo che si mostra appeso al legno, il cui sangue diviene una bevanda di salvezza per coloro che esultano nella salvezza.