Venerdì 21 Novembre : Giovanni Taulero

Nostro Signore entrò nel Tempio e, con l’aiuto di una sferza, scacciò fuori dal Tempio tutti coloro che compravano e vendevano e disse: « La mia casa sarà chiamata casa di preghiera. Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri ». Quale tempio è questo, divenuto una spelonca di ladri? È l’anima e il corpo dell’uomo, che sono molto più realmente il tempio di Dio di tutti i templi mai edificati (1 Cor 3,17; 6,19).

Quando Nostro Signore vuole entrare in questo tempio, lo trova mutato in una spelonca di ladri e in un luogo di mercato. Chi sono questi mercanti? Sono coloro che danno quello che hanno – il libero arbitrio – per ciò che non hanno – le cose di questo mondo. Quanto è pieno di tali mercanti il mondo intero! Ce ne sono fra i sacerdoti e i laici, fra i religiosi, i monaci e le monache. Che vasto argomento di ricerca per chi volesse studiare come tanta gente sia così piena della propria volontà!… Dappertutto non vi si trova altro se non natura e volontà propria; tanti sono coloro che cercano in ogni cosa il proprio interesse. Se volessero, invece, concludere con Dio un contratto, donandogli la loro volontà, che felice affare farebbero!

Occorre che l’uomo voglia, segua, cerchi Dio in tutto quello che fa; e quando avrà fatto tutto questo – bere, dormire, mangiare, parlare, ascoltare – lasci allora interamente le immagini delle cose, cosicché il suo tempio rimanga vuoto. Una volta che il tempio sarà vuotato, una volta che ne avrai scacciato questa frotta di ladri, cioè le fantasie che lo ingombrano, potrai essere una casa di Dio (Ef 2,19), ma non prima, qualunque altra cosa tu faccia. Avrai allora la pace e la gioia del cuore, e nulla potrà più turbarti, nulla di ciò che ora ti preoccupa senza sosta, ti deprime e ti fa soffrire.