Venerdì 23 Dicembre : San Massimo di Torino
Ha riempito di gioia eterna il grembo di sua madre, mentre ella lo portava in sé. (…) Infatti nel Vangelo leggiamo queste parole di Elisabetta a Maria: «Appena la voce del tuo saluto è giunta ai miei orecchi, il bambino ha esultato di gioia nel mio grembo. A che debbo che la madre del mio Signore venga a me?» (Lc 1,43-44). (…) Mentre nella sua vecchiaia si doleva di non aver dato un figlio al marito, ecco che mette al mondo un figlio che è anche messaggero della salvezza eterna per il mondo intero. Un messaggero tale che, prima ancora di nascere, ha esercitato il privilegio del suo futuro ministero manifestando il suo spirito di profezia attraverso le parole della madre.
Poi, per la potenza del nome che l’angelo gli aveva dato, ha aperto la bocca di suo padre, chiusa dall’incredulità (Lc 1,13.20). Zaccaria infatti era diventato muto non per restare muto, ma per riacquistare divinamente l’uso della parola e confermare con un segno celeste che suo figlio era un profeta. Il Vangelo dice di Giovanni: «Egli non era la luce, ma doveva render testimonianza alla luce, perché tutti credessero per mezzo di lui» (Gv 1,7-8). Certamente egli non era la Luce, ma era completamente nella luce colui che ha meritato di rendere testimonianza alla Luce vera.