Venerdì 28 Luglio : Sant Agostino
Badiamo a noi stessi; facciamo sì che il seme non cada sulla strada o sui sassi o tra le spine ma su terreno buono, in modo che il seme produca il trenta, il sessanta e il cento per uno; una percentuale è maggiore e un’altra è minore, ma tutto è frumento. Il nostro cuore non sia come una strada ove il seme potrebbe essere calpestato e il nemico, come un uccello, lo porterebbe via. Non sia come un luogo sassoso, ove il terreno troppo scarso farebbe germogliare subito il seme, ma il germoglio non potrebbe sopportare il calore del sole. Non vi siano spine, cioè le passioni mondane, le preoccupazioni derivanti da una vita viziosa. Che c’è infatti di peggio delle preoccupazioni per la vita, che non ci permettono d’arrivare alla vita? Che c’è di più miserando che perder la vita volendoci preoccupare della vita? Che c’è di più infelice che andare a finire nella morte per timore della morte? Siano dunque estirpate le spine, si prepari il campo, siano accolti i semi, si arrivi alla messe, si desideri il granaio.