Venerdì 30 Maggio : San Teodoro Studita

Sapete bene da voi stessi, le pene generano il riposo e certamente alle afflizioni succedono le gioie, i gemiti nutrono i piaceri dell’anima e gli stretti passaggi si aprono su spazi liberi, la fame e i digiuni, le gole serrate producono i cori eterni, la sete e le salive brucianti fanno scaturire, come dice il Signore, l’acqua per la vita eterna (Gv 4,14). E per riportarvi anche le parole del santo salmista David: “Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia” (Sal 126,5).

“Poiché sapete queste cose, beati voi”, secondo quanto è scritto, “se le mettete in pratica” (cfr. Mt 7,24), ma “L’uomo insensato non le conosce e lo stolto non le capisce” (Sal 92,7). (…) Sì, voi siete prudenti e sensati, saggi e intelligenti, capaci di riflettere e perciò avete raggiunto certe virtù, per altre le raggiungerete e, aggiungo, non avete finito di conseguirle.

Restiamo saldi dunque nella lotta, fratelli miei, e continuiamo a scavare i solchi della perseveranza. E lo so, porteremo la corona, abiteremo il cielo e saremo pieni di gioia in quel luogo dove fuggiranno tristezza e pianto, svaniranno afflizioni e sospiri (cfr. Is 35,10; 51,11). Procuratevi forza, munitevi di potenza e brilli la lampada del vostro ardore, nutrita da quell’olio che è la forza dell’anima (cfr. Mt 25,8-12).