Venerdì 31 Dicembre : Beato Columba Marmion

Una delle più grandi rivelazioni che Nostro Signore ci ha fatto con la sua Incarnazione è quella dell’immenso desiderio che Dio ha di comunicarsi alle nostre anime per essere la loro beatitudine. Dio avrebbe potuto rimanere tutta l’eternità nella solitudine feconda della sua unica e trina divinità; non ha bisogno di creature, perché nulla manca in lui che solo è la pienezza dell’Essere e la causa prima di tutte le cose: “Non ho altra felicità che te” (Sal 15,2). Ma avendo decretato, nella libertà assoluta e immutabile della sua volontà sovrana, di donarsi a noi, il suo desiderio di realizzare questa volontà è infinito. A volte siamo tentati di credere che Dio possa essere “indifferente”; che il suo desiderio di comunicarsi sia vago, inefficace; ma queste sono concezioni umane, immagini della debolezza della nostra natura, troppo spesso instabile e impotente. (…)

In questo, come in tutto ciò che riguarda la nostra vita soprannaturale, dobbiamo lasciarci guidare non dalla nostra immaginazione ma dalla luce della Rivelazione. È Dio stesso che dobbiamo ascoltare quando vogliamo conoscere la vita divina; è a Cristo che dobbiamo rivolgerci, al Figlio amato che è sempre “nel seno del Padre” (Gv 1,18), e che ci ha rivelato i segreti divini. Cosa ci dice? Che “Dio ha tanto amato gli uomini da dare loro il suo unico Figlio” (Gv 3,16). E perché lo ha dato? Perché fosse la nostra giustizia, la nostra redenzione, la nostra santità. (…) Poiché Dio ci ama, desidera donarsi a noi con un amore che non conosce limiti e con una volontà efficace.