Venerdì 9 Maggio : Santa Teresa di Calcutta

Con quanta tenerezza Gesù ci parla quando si offre ai suoi nella santa comunione: «La mia carne è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue dimora in me ed io in lui». Che cosa potrebbe darmi come cibo, il mio Gesù, di più della sua carne? No, Dio non potrebbe far di più, né mostrarmi un amore più grande.

      La santa comunione, come dice la parola stessa, è l’unione intima di Gesù con la nostra anima e il nostro corpo. Se vogliamo avere la vita e possederla in modo più grande ancora, dobbiamo vivere della carne di nostro Signore. I santi l’hanno così ben capito che potevano passare ore in preparazione ed ancor più in rendimento di grazie. Chi potrebbe spiegarlo? «Quale profondità di ricchezza nella sapienza e scienza di Dio! Quanto sono imperscrutabili i suoi giudizi, esclamava Paolo, e inaccessibili le sue vie, poiché chi mai ha potuto conoscere il pensiero del Signore?» (Rm 11,33-34).

      Quando accogliete Cristo nel vostro cuore dopo aver condiviso il Pane Vivo, pensate a quanto la Madonna debba aver provato allorché lo Spirito Santo la coprì della sua ombra ed ella, piena di grazia, ricevette il corpo di Cristo (Lc 1,26s). Lo Spirito era così forte in lei che subito «ella si alzò in fretta» (v.39) per andare e servire.