Venerdì 9 Settembre : San Cirillo d Alessandria

« Il discepolo non è da più del maestro ». (…) Come ti permetti di giudicare? Egli non è venuto per giudicare il mondo, ma per usargli misericordia (Gv 12,47). Compresa così, la parola di Cristo diventa: « Se io non giudico, non farlo neanche tu che sei mio discepolo. Può darsi che tu sia anche più colpevole di colui che giudichi. Che vergogna quando ne prenderai coscienza! »

Questo pensiero il Signore lo espresse con un’altra immagine: « Perché guardi la pagliuzza che è nell’occhio del tuo fratello? » Con tali parole ci persuade con maggior evidenza ad astenerci dal giudicare gli altri, per esaminare piuttosto il nostro cuore e sforzarci di espellerne le passioni che lo irretiscono, implorando l’aiuto di Dio. È lui che risana i contriti di cuore e ci libera dai mali dell’anima. Se tu hai mancato di più, e più gravemente di altri, perché rimproveri loro, dimenticando i tuoi peccati?

Questo comando dunque è necessario a tutti coloro che vogliono essere buoni, ma in modo speciale a quelli che hanno la missione di insegnare agli altri. Se infatti saranno buoni e solerti, dando con la propria condotta una testimonianza autentica della vita evangelica, allora potranno più liberamente rimproverare chi rifiuta di comportarsi allo stesso modo.