Videomessaggio del Santo Padre ai partecipanti alla 143ª Convenzione Suprema dei Cavalieri di Colombo riuniti a Washington D.C. (6 agosto 2025)

Cari amici,

Sono lieto di salutare tutti voi riuniti a Washington, DC, per la 143ª Convenzione Suprema dei Cavalieri di Colombo. Saluto anche quanti stanno partecipando virtualmente a queste cerimonie di apertura.

Vi siete riuniti durante l’Anno Giubilare della Speranza, che incoraggia la Chiesa universale, e di fatto il mondo intero, a riflettere su questa virtù essenziale, che Papa Francesco ha descritto come “desiderio e attesa del bene, pur non sapendo che cosa il domani porterà con sé”. Vorrei riflettere brevemente con voi su questa importante virtù.

Come cattolici, sappiamo che la fonte della nostra speranza è Gesù Cristo, e che Egli ha inviato i suoi seguaci, in ogni epoca, per portare al mondo intero la buona novella del suo mistero pasquale di salvezza. La Chiesa è sempre stata chiamata a essere un segno di speranza attraverso la proclamazione del Vangelo sia con le parole sia con le opere. In modo particolare durante questo Anno Santo, siamo chiamati a essere segni tangibili di speranza per quei nostri fratelli e sorelle che vivono difficoltà di ogni genere.

Il vostro fondatore, il beato Michael McGivney, lo comprese bene. Vide i molteplici bisogni dei cattolici immigrati e cercò di portare sollievo ai poveri e ai sofferenti attraverso la sua fedele celebrazione dei sacramenti e attraverso l’assistenza fraterna, assistenza fraterna che continua ancora oggi.

La Convenzione di quest’anno ha opportunamente il tema “Araldi della Speranza,” che ricorda a voi tutti, Cavalieri di Colombo, l’invito a essere segni di speranza nelle vostre comunità locali, parrocchie e famiglie. A tal proposito, apprezzo i vostri sforzi per riunire uomini nelle vostre comunità per la preghiera, la formazione e la fraternità, così come i numerosi sforzi caritativi dei vostri consigli locali in tutto il mondo. In particolare, il vostro generoso servizio alle popolazioni vulnerabili – inclusi i nascituri, le madri incinte, i bambini, i meno fortunati e quanti sono colpiti dal flagello della guerra – porta speranza e guarigione a molti e continua la nobile eredità del vostro fondatore.

Con queste brevi parole, formulo i miei migliori auguri per i lavori della Convenzione Suprema, che affido all’intercessione della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, e all’intercessione del beato Michael McGivney. Che la benedizione di Dio Onnipotente, Padre, Figlio, e Spirito Santo discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.