Videomessaggio del Santo Padre alla Rete Cattolica Panafricana di Teologia e Pastorale in occasione del suo Terzo Congresso (6 agosto 2025)
Cari amici,
Rivolgo cordiali saluti a tutti voi che state partecipando al terzo Congresso cattolico panafricano su teologia, società e vita pastorale. Ringrazio gli organizzatori per il lavoro svolto nell’organizzare questo importante incontro. Offro anche le mie preghiere per i vescovi, i teologi, i responsabili pastorali, i giovani e tutti i fedeli laici che si sono riuniti per riflettere sul futuro della Chiesa in Africa.
Tre anni fa, in occasione del secondo Congresso, Papa Francesco ha parlato dell’importanza della fede. Ora, nell’ambito del Giubileo di quest’anno, poniamo in risalto un’altra virtù teologale: la speranza. Forse a volte si dà più importanza alle virtù della fede e della carità; eppure, la speranza ha un ruolo vitale nel nostro pellegrinaggio terreno. Di fatto, può essere vista come la virtù che collega le altre due. In un certo senso, la fede e la teologia forniscono le basi per conoscere Dio, mentre la carità è la vita di amore che godiamo con Lui. Tuttavia, è mediante la virtù della speranza che desideriamo raggiungere la pienezza di questa felicità in Cielo. Così, essa ci ispira e ci sostiene per avvicinarci sempre più a Dio, anche quando ci troviamo di fronte alle difficoltà della vita.
Come ben sapete, l’Africa, analogamente ad ogni altra parte del mondo, affronta una serie di difficoltà particolari. Di fronte a queste sfide, e alla percezione che le cose non cambiano, è facile scoraggiarsi. Tuttavia, è proprio il ruolo della Chiesa essere luce del mondo, città posta sul monte, faro di speranza per le nazioni.
A tale proposito, il tema del vostro Congresso è particolarmente pertinente: “Camminare insieme nella speranza come Chiesa Famiglia di Dio in Africa”. Sebbene ognuno di noi sia chiamato a coltivare il proprio rapporto personale con Dio, al tempo stesso, attraverso il nostro battesimo, siamo uniti come figli e figlie del nostro Padre Celeste. Abbiamo quindi una certa responsabilità di prenderci cura gli uni degli altri. Di fatto, la famiglia è solitamente il primo luogo dove riceviamo l’amore e il sostegno di cui abbiamo bisogno per andare avanti e superare le prove che la vita ci presenta. Per questo motivo, vi incoraggio a continuare a costruire la famiglia delle Chiese locali nei vostri diversi Paesi e aree, affinché vi siano reti di sostegno disponibili per tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle in Cristo, e anche per la società in generale, specialmente per quanti vivono nelle periferie.
Infine, cari amici, vorrei sottolineare l’importanza di vedere l’unità tra la teologia e il lavoro pastorale. Dobbiamo vivere ciò in cui crediamo. Cristo ci ha detto che è venuto non solo per darci la vita, ma per donarcela in abbondanza. È pertanto vostro compito lavorare insieme per attuare programmi pastorali che dimostrino come gli insegnamenti della Chiesa aiutino ad aprire i cuori e le menti delle persone alla verità e all’amore di Dio.
Affido voi e il vostro lavoro all’intercessione della Beata Vergine Maria, Madre della Chiesa, affinché guidi e ispiri i vostri sforzi. Che la benedizione di Dio Onnipotente, Padre e Figlio e Spirito Santo, discenda su di voi e con voi rimanga sempre. Amen.