18-25 gennaio: Settimana di Preghiera per l’unità dei cristiani

Subito dopo l’ultima cena, Gesù prega nell’orto degli ulivi. Innalza al Padre una preghiera così profonda, che gli fa sudare acqua e sangue. Prega il Padre con queste parole: “Padre, fa’ che siano tutti una cosa sola” (Giovanni 17,21)
50 giorni dopo il giorno di Pentecoste nasce la Chiesa e cresce in pochi anni in maniera smisurata, grazie al carisma degli apostoli ma soprattutto allo Spirito santo. E’ ancora l’unica chiesa di Cristo. Ma presto la Chiesa non sarà più unita.
Nei primi secoli nascono le prime divisioni: anzitutto dentro le comunità cristiane vengono formulate le prime eresie (arianesimo, monofisismo, nestorianesimo…) che mettono in dubbio le verità di fede, ispirate da Dio e proclamate dalla Chiesa cattolica. Le eresie provocano gli scismi e le divisioni.
Eppure le divisioni maggiori nascono dopo l’anno mille. Nel 1054 con lo scisma di Fozio si crea la prima grande frattura tra la Chiesa ortodossa nell’oriente europeo e la Chiesa cattolica romana.
Nel 1517 Martin Lutero è la goccia che provoca le prime divisioni nel nord Europa, dando inizio alla Riforma (o meglio scisma) protestante, e provocando il nascere di numerose chiese non cattoliche, chiamate quindi: riformate, evangeliche, protestanti. Sono tantissime: le chiese luterana, zwingliana, calvinista, battista, evangelica, presbiteriana, episcopaliana, eccetera. Nei secoli successivi nascono ulteriori movimenti o sette, come i mormoni, i quaccheri, i testimoni di Geova, gli esco. Tuttora continuano a nascere nuove chiese, che si rifanno a Gesù Cristo e alla Bibbia, ma nascono in maniera assolutamente indipendente dalla Chiesa cattolica.
Nel mondo ci sono quasi due miliardi di cristiani, ma sono divisi in tantissime confessioni diverse, riconducibili a tre grandi gruppi: gli ortodossi, i protestanti ed i cattolici. Tra questi, i cristiani cattolici sono il gruppo cristiano più numeroso. Noi siamo cristiani cattolici, cioè appartenenti alla Chiesa cattolica apostolica romana, rappresentata dal vescovo di Roma, che chiamiamo Papa, riconosciuto come successore di Pietro, primo apostolo di Cristo.
Per molti secoli queste divisioni sono rimaste, anzi sono state acuite da vere e proprie guerre. Solo nel secolo scorso è iniziato un movimento ecumenico di riavvicinamento, per obbedire alla parola di Dio e al desiderio di Gesù che i cristiani, quanti cioè si riconoscono discepoli di Cristo, ritornino a essere uniti.
Il cammino è lungo e difficile, ma la speranza che ci unisce ci aiuti a superare ostacoli e difficoltà.
Il tema di quest’anno è: “In Oriente abbiamo visto apparire la sua stella e siamo venuti qui per onorarlo” (Mt. 2).
“Mai come in questi tempi difficili sentiamo il bisogno di una luce che vinca le tenebre, e quella luce, come proclamano i cristiani, è stata manifestata in Gesù Cristo”.
Anche San Francesco di Sales aveva questa intenzione: quella di unire tutti i cristiani, che si erano appena divisi in Europa in tante confessioni, dopo la riforma iniziata da Martin Lutero. Così ogni anno in questa settimana, dal 18 al 25 gennaio, tutti i cristiani (sia cattolici, sia ortodossi, sia protestanti ed evangelici) pregano affinchè “si compia il desiderio di Gesù: “Che tutti siano una sola cosa” (Gv 17, 21). “L’unità – dice Papa Francesco – è sempre superiore al conflitto”.