Ai Partecipanti alla Conferenza Interreligiosa promossa dalla Sree Narayana Dharma Sanghom Trust (30 novembre 2024)

Stimato Swamis di Sivagiri Mutt e seguaci di Sree Narayana Guru,
cari amici!

Con piacere do il benvenuto a tutti voi, appartenenti a diverse tradizioni religiose, che siete venuti dal Kerala e da altre parti del mondo per celebrare il centenario del primo “Convegno di tutte le religioni” organizzato dalla guida spirituale e riformatore sociale Sree Narayana Guru. Sono lieto di sapere che parteciperete a un Convegno Interreligioso organizzato – con il sostegno del Dicastero per il Dialogo Interreligioso – per commemorare questo importante evento nella storia del dialogo interreligioso in India e in Asia.  Il tema scelto per il Convegno, «Religioni insieme per un’umanità migliore», è davvero molto attuale e importante per i nostri tempi.

Sree Narayana Guru ha dedicato la sua vita a promuovere il riscatto sociale e religioso con il suo chiaro messaggio che tutti gli esseri umani, indipendentemente dalla loro etnia o dalle loro tradizioni religiose e culturali, sono membri dell’unica famiglia umana. Ha insistito sul fatto che non ci dev’essere discriminazione contro nessuno, in nessun modo e a nessun livello. Il suo messaggio è molto adatto al nostro mondo di oggi, dove assistiamo a crescenti casi di intolleranza e odio tra popoli e nazioni. Purtroppo, manifestazioni di discriminazione ed esclusione, tensioni e violenze basate sulle differenze di origine etnica o sociale, razza, colore, lingua e religione sono un’esperienza quotidiana per molte persone e comunità, soprattutto tra i poveri, gli indifesi e coloro che non hanno voce.

Nel Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune, che ho firmato insieme al Grande Imam di Al-Azhar Ahmad Al-Tayyeb, abbiamo affermato che Dio «ha creato tutti gli esseri umani uguali nei diritti, nei doveri e nella dignità, e li ha chiamati a convivere come fratelli tra di loro» (Abu Dhabi, 4 febbraio 2019). Tutte le religioni insegnano la verità fondamentale che, in quanto figli dell’unico Dio, dobbiamo amarci e onorarci l’un l’altro, rispettare le diversità e le differenze in uno spirito di fraternità e di inclusione, prendendoci cura gli uni degli altri, nonché della terra, nostra casa comune. Il mancato rispetto dei nobili insegnamenti delle religioni è una delle cause della travagliata situazione in cui il mondo oggi si trova. I nostri contemporanei riscopriranno il valore degli alti insegnamenti delle tradizioni religiose solo se tutti ci sforzeremo di viverli e di coltivare relazioni fraterne e amichevoli con tutti, all’unico scopo di rafforzare l’unità nella diversità, assicurare una convivenza armoniosa tra le differenze ed essere operatori di pace, nonostante le difficoltà e le sfide che dobbiamo affrontare.

Come seguaci delle nostre rispettive tradizioni religiose, dovremmo sempre cooperare con tutte le persone di buona volontà nella promozione di «una cultura di rispetto, dignità, compassione, riconciliazione e solidarietà fraterna» (Dichiarazione congiunta di Istiqlal, 5 settembre 2024). In questo modo, possiamo contribuire a sconfiggere la cultura dell’individualismo, dell’esclusione, dell’indifferenza e della violenza che purtroppo si sta diffondendo. Attingendo alle verità spirituali e ai valori che abbiamo in comune, possiamo camminare e lavorare insieme per costruire un’umanità migliore, restando fermamente radicati nelle nostre credenze e convinzioni religiose.

Cari amici, vi ringrazio per la vostra presenza e per il vostro impegno a dialogare e a comprendervi tra seguaci di religioni diverse. Assicurandovi la mia preghiera, vi chiedo, per favore, di ricordarvi di me nelle vostre. Grazie!