Benedetto l’uomo che confida nel Signore

la Preghiera

di Roberto Laurita

Dove mi colloco, Signore?
Da che parte mi metto?
Oggi tu mi obblighi, in fin dei conti,
a venire allo scoperto e a dichiarare
se sono tra coloro che si rallegrano
per le tue parole, per le tue promesse,
oppure appartengo alla schiera di chi
deve preoccuparsi per i tuoi “guai”.
Non mi posso nascondere dietro un dito,
farmi la solita domanda: Chi sono i poveri?
Lo so bene chi sono: tutti coloro
che non hanno nulla da perdere
se questo mondo cambia veramente,
tutti quelli che non contano su se stessi,
su quello che hanno da parte,
sulle loro posizioni o le loro disponibilità,
ma hanno scommesso tutto su di te
e sul progetto che sei venuto a realizzare.
E so anche chi sono quelli che hanno fame,
fame vera, lancinante, di cibo,
di vestiti, di una casa, di un lavoro,
fame di affetto, fame di dignità,
fame di misericordia e di consolazione.
Quello che tu annunci mi spaventa
perché il mio stile di vita
spesso anestetizza il mio cuore
e io non provo più neppure vergogna
per il cibo che getto nell’immondizia,
per i vestiti che destino agli altri
perché sono semplicemente fuori moda,
per le mie spese assurde, per i capricci quotidiani,
per quello che rubo facilmente
a chi manca del necessario.