Domenica 11 Giugno : San Giovanni Maria Vianney

Chi di noi avrebbe mai potuto capire che Gesù Cristo arrivasse ad amare le sue creature fino a dare il suo Corpo adorabile e il suo Sangue prezioso come nutrimento delle nostre anime, se non fosse stato lui stesso a dircelo? E che cosa? Un’ anima si nutre del suo Salvatore! e ogni volta che lo desidera! O abisso di bontà e d’amore di un Dio per le sue creature!…

San Paolo ci dice che il Salvatore, rivestendosi della nostra carne, ha nascosto la divinità ed ha portato l’umiliazione fino all’annientamento. Ma, con l’istituzione del sacramento dell’Eucaristia, ha velato persino la sua umanità, non ha lasciato apparire che le viscere della sua misericordia. Oh! Guardate di cosa è capace l’amore di un Dio per le sue creature! (…) San Giovanni ci dice che Gesù Cristo “avendo amato gli uomini li amò sino alla fine” (Gv 13,1), trovò il mezzo di salire al cielo senza lasciare la terra: prese del pane fra le sue mani sante e venerabili, lo benedisse e lo cambiò nel suo Corpo; prese il vino e lo cambiò nel suo Sangue prezioso e diede a tutti i suoi sacerdoti, nella persona degli apostoli, il potere di fare lo stesso miracolo, tutte le volte che avrebbero pronunciato le sue parole; affinché attraverso questo miracolo d’amore egli potesse restare con noi, essere nostro cibo, consolarci e tenerci compagnia.

Ci dice “Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue vivrà in eterno; ma chi non mangia la mia carne e non beve il mio sangue non avrà la vita in lui” (cfr Gv 6,53-54). Oh! che gioia per un cristiano aspirare ad un così grande onore di nutrirsi del pane degli angeli!…