Domenica 20 Giugno : Una Omelia greca antica

I suoi discepoli gli si accostarono e lo svegliarono dicendo: “Salvaci, Signore, siamo perduti”. (…) O beati, o veri discepoli di Dio, avete con voi il Signore vostro Salvatore e temete un pericolo? La Vita è con voi e avete paura di morire? Svegliate dal sonno il Creatore presente con voi, come se non potesse, pur addormentato, calmare le onde e far cessare la tempesta?

Cosa rispondono i discepoli prediletti? Siamo bambini ancora deboli. Non siamo ancora uomini vigorosi. (…) Non abbiamo ancora visto la croce; la Passione del Signore, la sua risurrezione, la sua ascensione nei cieli, la discesa dello Spirito Santo Paraclito non ci hanno ancora resi forti. (…) A ragione il Signore ci dice: “Perché siete così paurosi, uomini di poca fede?”. Perché siete senza forza? Perché questa mancanza di fiducia? Perché così poca audacia quando avete la Fiducia accanto a voi? Anche se arrivasse la morte, non dovreste forse sopportarla con grande costanza? In tutto ciò che succede, io vi darò la forza necessaria, in ogni pericolo, in ogni prova, compresa l’uscita dell’anima dal suo corpo. (…) Se, nei pericoli, è necessaria la mia forza per sopportare tutto con fede, da uomo, quanto più è necessaria nelle tentazioni della vita per non cadere!

“Perché siete turbati, uomini di poca fede? Sapete che sono potente sulla terra; perché non credete che sono potente anche sul mare? Se mi riconoscete come vero Dio e Creatore di tutto, perché non credete che ho il potere su tutto quanto ho creato?” “Quindi levatosi, sgridò i venti e il mare e si fece una grande bonaccia.”