Giovedì 16 Giugno : Libro dell’Ecclesiastico 48,1-14.

In quei giorni sorse Elia profeta, simile al fuoco; la sua parola bruciava come fiaccola.
Egli fece venire su di loro la carestia e con zelo li ridusse a pochi.
Per comando del Signore chiuse il cielo, fece scendere così tre volte il fuoco.
Come ti rendesti famoso, Elia, con i prodigi! E chi può vantarsi di esserti uguale?
Risvegliasti un defunto dalla morte e dagli inferi, per comando dell’Altissimo;
tu che spingesti re alla rovina, uomini gloriosi dal loro letto.
Sentisti sul Sinai rimproveri, sull’Oreb sentenze di vendetta.
Ungesti re come vindici e profeti come tuoi successori.
Fosti assunto in un turbine di fuoco su un carro di cavalli di fuoco,
designato a rimproverare i tempi futuri per placare l’ira prima che divampi, per ricondurre il cuore dei padri verso i figli e ristabilire le tribù di Giacobbe.
Beati coloro che ti videro e che si sono addormentati nell’amore! Perché anche noi vivremo certamente.
Appena Elia fu avvolto dal turbine, Eliseo fu pieno del suo spirito; durante la sua vita non tremò davanti ai potenti e nessuno riuscì a dominarlo.
Nulla fu troppo grande per lui; nel sepolcro il suo corpo profetizzò.
Nella sua vita compì prodigi e dopo la morte meravigliose furono le sue opere.