Giovedì 2 Giugno : Santa Teresa del Bambin Gesù

Vorrei poterti dire, o mio Dio: «Ti ho glorificato sopra la terra; ho compiuto l’opera che mi hai dato da fare; ho fatto conoscere il tuo nome a quelli che mi hai dato. (…) Padre, voglio che anche quelli che mi hai dato, siano con me, dove sono io, e il mondo sappia che tu li hai amati come mi hai amata» (Gv 17,4ss). Sì, Signore, ecco quello che vorrei ripetere sul tuo esempio, prima di volarmene tra le tue braccia. È forse temerarietà? Ma no, da molto tempo mi hai permesso di essere audace con te. Come il padre del figliol prodigo al figlio maggiore, mi hai detto: «Tutto ciò che è mio è tuo» (Lc 15,31). Le tue parole, o Gesù, sono quindi mie, e posso servirmene per attirare sulle anime unite alla mia i favori del Padre Celeste. (…)

Il tuo amore mi ha prevenuta fin dall’infanzia, è cresciuto con me, e ora è un abisso del quale non riesco a sondare la profondità. L’amore attira l’amore, perciò, mio Gesù, il mio si slancia verso di te, vorrebbe colmare l’abisso che l’attira, ma ahimè, non è neanche una goccia di rugiada perduta nell’oceano! Per amarti come mi ami tu, devo far mio il tuo stesso amore, solo allora trovo riposo. O mio Gesù, forse è un’illusione, ma mi sembra che tu non possa colmare un’anima con più amore di quello con cui hai colmato la mia; per questo oso domandarti di amare quelli che mi hai dato come hai amato me. Se un giorno, in Cielo, scoprirò che li ami più di me, ne sarò felicissima, riconoscendo fin da adesso che quelle anime meritano il tuo amore molto più della mia; ma quaggiù non riesco a concepire un’immensità di amore più grande di quella che ti sei compiaciuto di prodigarmi gratuitamente senza alcun merito da parte mia.