Lunedì 12 Ottobre 2020 : Commento San Claudio La Colombière

I cattivi cristiani mancano di fede e non lo negano; ma pretendono di scusarsi dicendo che mancano loro ragioni per credere. Per cui è comune sulla bocca di molti questo discorso: “Se avessi visto un miracolo, sarei un santo”. “Una generazione perversa e adultera pretende un segno!” (Mt 12,39), i cattivi cercano miracoli.

Ciò che stupisce di più è che, benché ne abbiano visti molti, che ce ne siano davanti ai loro occhi ogni giorno, che ne siano per così dire circondati, non smettono di cercarne ancora, come gli scribi e i farisei ne vollero vedere in cielo, dopo averne visti sulla terra. Ma né i morti risuscitati durante la vita del Signore, né l’eclissi di sole alla morte, li resero fedeli; crebbe la loro invidia, si inasprì il loro odio; l’una e l’altro arrivarono al furore, mentre la loro infedeltà non fu guarita. E così sarà per coloro che, vivendo male, attendono miracoli per credere: “neanche se uno risuscitasse dai morti saranno persuasi” (Lc 16,31). (…)

Tutte le difficoltà che fermano gli increduli, tutte le contraddizioni che incontrano nei dogmi di fede, tutto ciò che trovano di apparenti contrarietà, tutto ciò che appare loro nuovo, sorprendente, contrario al senso comune, contrario alla ragione, inconcepibile, impossibile, tutti i loro argomenti, tutte le loro pretese dimostrazioni, tutto ciò, lungi da scuotermi, mi conferma di più, mi rende irremovibile nella mia religione. (…) Tutti i nuovi dubbi sono per me nuove ragioni per credere.